giovedì 5 novembre 2009

E’ la mappa dei nostri ricordi a dirci chi siamo e dove siamo

Da Repubblica, Martedì 3 Novembre 2009, pag. 42 (leggi tutto l'articolo)

Sempre Repubblica dedica due intere pagine alla recente scoperta che è possibile manipolare i ricordi della drosofila melanogaster (tipo "come puzzava quella banana ieri sera... era veramente deliziosa!")

Si legge dunque in basso a sinistra che "tutte le forme di vita animale, dalla più semplice in su, hanno la funzione della memoria. Serve a ricordare dove e come prendere il nutrimento, quali sono i pericoli e come evitarli. Senza la capacità di formare ricordi e rievocarli, la vita animale è impossibile."

Ottimo. Ma in alto a destra ecco un dotto articolo firmato da Umberto Galimberti, il Grande Copiatore. Preso dall'entusiasmo, ci dice che "Costruendo Io e Mondo, la memoria dischiude quell' apertura al senso da cui è escluso l'animale che, senza memoria, non sa di sé e del mondo che lo circonda. 'L'animale tace—scrive Heidegger—perché non sa cosa dire', la mancanza di memoria gli cancella qualsiasi orizzonte come offerta di un possibile senso."

E va bene, mischiamo tutto—memoria, coscienza, significato, intenzionalità, in fondo sono un po' la stessa cosa. Heidegger aveva già capito tutto.

Ma soprattutto, mi chiedo, non gli hanno detto che l'esperimento consisteva nel manipolare la memoria di un animale?? Mi sa che i redattori del giornale gli hanno tirato un brutto scherzo!

Ma proseguendo nella lettura, vediamo che poche righe dopo lo stesso Galimberti ci informa che "le recenti scoperte scientifiche che hanno verificato (per ora a livello di moscerini) la possibilità di iscrivere nella memoria 'falsi ricordi' ... erano già implicite nella neuropsichiatria di Bleuer e Jung e nella psicoanalisi di Freud ..."

Ma allora decidiamoci: 'sti moscerini ce l'hanno o no la memoria??? E Galimberti? Si ricorda di quello che ha scritto dieci righe prima?

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